Nei giorni 17, 18 e 19 maggio p.v., la sezione CAI di Novara ospiterà due gruppi di amici escursionisti provenienti dalla Sezione CAI di Bordighera e della Sezione del Club Alpino Francese di Miramas, per un tour conoscitivo delle ricchezze storico-artistiche ed ambientali del Cusio e Verbano.
L’accoglienza ed un brindisi di benvenuto è fissata per le ore 18 di giovedì 17 maggio, presso la sede CAI Verbano a Intra, vicolo del Moretto, 7. Interverranno il Vicepresidente CAI Nazionale Antonio Montani ed il Consigliere del Gruppo CAI Regione Piemonte, Bruno Migliorati.
Soci ed amici sono invitati a partecipare segnalando la presenza alla Sezione (0321625775) o ai numeri +393474770241/+393357439438, entro giovedì 17.
Il programma dei giorni successivi prevede:
Venerdì 18
Percorso Orta – Pella
Ritrovo alla stazione ferroviaria di Orta Legro alle ore 9, 30
Partenza Legro M. 320
Quota Max Torre Del Boccione M. 400 H 1,30’
Arrivo Pella M. 300 H 4,00’
Difficolta’ T
Dislivello M. 200 In Saliscendi
Lunghezza Km. 14
Descrizione
Itinerario identificato come “L’anello azzurro” perla del Cusio, tra boschi, borghi pittoreschi dominati da splendidi panorami.
Una facile e rilassante passeggiata sui versanti costieri del lago d’Orta che ripercorre quasi integralmente i quadranti ovest, sud ed est. Il percorso si snoda attraverso i territori dei comuni di Orta S. Giulio, Bolzano N., Gozzano, S. Maurizio d’Opaglio e Pella. L’intero itinerario consente di godere di splendidi scorci panoramici, sviluppandosi lungo la fascia lacuale o a mezza costa sui versanti dominanti il lago d’Orta.
Il rientro a Orta è previsto con il battello della navigazione.
Percorso
Si parte dalla stazione ferroviaria di Orta S. Giulio, sita a Legro. Con semplice percorso si giunge a Corconio in corrispondenza della Chiesa di Santo Stefano. Superiamo l’abitato in direzione della Torre del Buccione che manteniamo sulla nostra destra e all’altezza di una antica cascina pieghiamo a sinistra in direzione della “fonte Bersanella”. Proseguendo giungiamo a Bolzano Novarese che prelude alla discesa al Lido di Gozzano. Dal Lido l’itinerario prosegue lungo la fascia lacuale sino a Pella. Si attraversa il simpatico e caratteristico borgo di Lagna giungendo al monumentale ex cimitero di San Filiberto, dominato dall’antica chiesa omonima.
Giunti all’imbarcadero, con la motonave Valentina ed una simpatica navigazione che tocca l’isola di San Giulio, rientriamo a Orta San Giulio e successivamente a Legro.
Sabato 19
Salita alla vetta del Monte Zeda,
Ritrovo a Premeno alle ore 9,30 in piazza della stazione.
Partenza: Passo Folungo (Archia) m. 1369
Destinazione: Monte Zeda m. 2156
Tempo complessivo: h. 3,00
Dislivello: m. 790
Difficoltà: E/EE (vetta)
Equipaggiamento: Trekking in quota
Descrizione
Un´interessante montagna, una divertente ascesa, le postazioni della Linea Cadorna, “un avventuroso” avvicinamento automobilistico, tanta natura (siamo ai confini del Parco della Valgrande).
L’escursione al Monte Zeda ( 2156 mt. ) è una bella camminata lungo la storica Linea Cadorna, molto panoramica e adatta a tutti e sempre in pieno sole. Dalla vetta il panorama è fantastico: il Lago Maggiore, il Lago d’Orta, la Val Cannobina, il Gridone, ecc. Nelle giornate più terse l’occhio arriva sino all’Appennino ligure a sud e al Monviso a ovest.
Percorso
Arrivati ad Archia ( Trarego Viggiona VB ) si lascia l’ auto vicino all’ agriturismo (purtroppo non più in esercizio).
Si procede in piano sino al Passo Folungo a quota 1369 mt., poi, seguendo la strada militare, si raggiunge il ricostruito bivacco Pian Vadà a quota 1710 mt., costituito da due distinti edifici. Continuando lungo la strada militare che gradualmente va restringendosi divenendo man mano un sentiero, si arriva alla base della piramide costituente l’ultimo tratto. Alla vetta saliremo lungo la via diretta, in cresta. Tuttavia, per affrontare la salita in modo più dolce, esiste un sentiero alternativo più lungo (traccia gialla). Dopo circa quaranta minuti l’arrivo in vetta, a quota 2156, dove ci attende uno spettacolo mozzafiato. Consumato il pasto, daremo corso alla discesa seguendo la cresta, in direzione del “Pizzo Marona”, e, soprattutto, della “Cappella della Marona”. Luogo devozionale storicamente molto battuto e molto amato da tutti i frequentatori dell’alto Verbano e della Val Grande. All’interno del territorio del Parco sono rare le presenze di manufatti che rappresentano la devozione popolare, forse per la mancanza di risorse che erano necessarie alla loro realizzazione o anche per la consapevolezza della “provvisorietà” della presenza dell’uomo all’interno della Valle. È riportato che la Cappella è dedicata alla Madonna della Brascarola, (la brascarola è la padella usata per le caldarroste), ma questo non sembra avere riscontri (perlomeno nella Valle di Falmenta…). La vecchia Cappella fu distrutta dai Nazifascisti nel giugno del ’44, (e con essa anche il Crocifisso in essa custodito cui venivano attribuiti poteri miracolosi); a quel tempo essa era piena di “ex voto” ed in particolare di stampelle… Al crocifisso della Marona andavano in pellegrinaggio tutti gli anni gli abitanti delle valli limitrofe, di Falmenta, Crealla, Gurro, Socraggio, Aurano, Scareno e Intragna.