• Partenza: Chamois (m.s.l. 1815)
  • Destinazione: Alpe Champlong (m.s.l. 2310)
  • Tempo di salita: h. 2,50
  • Tempo complessivo: h. 5,00
  • Dislivello: m. 495
  • Difficoltà: T-E
  • Equipaggiamento: MONTAGNA + CIASPOLE
  • Proposta: G.E. (Capogita Acquari Delio)

Descrizione

Località nella quale i primi coloni si insediarono in modo stabile durante i primi secoli del basso Medioevo, quando la progressiva espansione demografica che seguì l’anno Mille provocò il dissodamento e il popolamento di ampie aree, prima disabilitate o sfruttate soltanto stagionalmente per la transumanza. Nel XIV secolo Chamois era un feudo dei signori di Challant-Montjovet: il che costituiva un’anomalia, poichè quasi tutte le altre comunità della Valtournenche appartenevano ai signori di Challant-Cly, ivi compresa quella di Antey-Saint-Andrè, dalla quale Chamois dipendevano dal punto di vista ecclesiastico; è quanto si deduce dai testamenti di Ebalo Magno di Challant del 23 maggio 1323, e di suo nipote Yblet del 15 febbraio 1405. La chiesa parrocchiale, ricostruita nel 1838, contiene un altar maggiore barocco del XVIII secolo; dei precedenti edifici si conservano una croce astile del XV secolo e un calice del 1614. Il XVIII secolo rappresentò un periodo di grandi cambiamenti. In seguito alla costruzione della chiesa, l’abitato di Corgnolaz sostituì il villaggio di La Ville (o Grand-Ville) come capoluogo della comunità, che nel 1707 contava 320 abitanti, nel 1782 ben 386 e nel 1790 352. La popolazione residente è oggi di 94 persone, la metà circa delle quali è dedita al settore terziario (il turismo in particolare); seguono, come attività principali, l’agricoltura spesso svolta part-time e l’industria. L’artigianato è praticato soprattutto come attività secondaria; oltre alla scultura e l’intaglio sul legno, sono da segnalare soprattutto l’intreccio di cesti in legno di nocciolo. Esistono giacimenti di salgemma, ma essi non sono sfruttati economicamente. L’attività turistica è favorita, oltre che dalla bellezza incontaminata dei luoghi e dai moderni impianti per la pratica dello sci, dal fatto che Chamois è l’unico comune d’Italia totalmente privo di strade carrozzabili.Il collegamento con il fondovalle è garantito da una funivia (inaugurata nel 1955 e ricostruita nel 1968) e da una teleferica per il trasporto di merci e animali; una seggiovia sale, dal 1960, all’incantevole lago di Lod, ed una seconda fino al colle di Fontana Fredda. Chamois ha inoltre un altiporto costruito nel 1967, che fu il primo impianto del genere aperto in Italia; occupa un’area di 12.000 metri quadrati, la pista di atterraggio e decollo è lunga 350 metri e larga 30. Le attrattive di carattere storico monumentale sono rappresentate, oltrechè dalla chiesa parrocchiale, da una nutrita serie di antiche case rurali – la più antica delle quali è datata 1654 – e dal mulino di Crépin, del 1834, con l’annessa curiosa cappella della trasfigurazione (detta anche “du Mont Tabor”, 1856). E’ da segnalare anche la cappella della frazione Moulins, intitolata alla Trinità, del 1691 (restaurata nel 1880). A Suis sorge la cappella di Notre-Dame de Pitié risalente al 1707, ricostruita nel 1931. Recentemente sono state edificate altre cappelle, dedicate rispettivamente alla Madonna Regina della Valle d’Aosta (sulla mulattiera per Valtournenche, 1942), a Notre-Dame des Neiges (al lago di Lod, 1965) e a San Domenico Savio (al confine con Valtournenche, 1980)