PARTENZA da Novara ore 7-P.le Valentino

Regione:                                 Piemonte (Cuneo)
Partenza:                               Guarene      m.        360

Destinazione:                      Sentiero dell’Acino

Tempo complessivo:         h.         4,00

Dislivello:                              m.        400 in saliscendi

Difficoltà:                              T/E (intero percorso)

Equipaggiamento:            Trekking

 

Descrizione

Il Roero (Roé in piemontese) è una regione geografica del Piemonte, situata nella parte nord-orientale della provincia di Cuneo. Prende il nome dalla famiglia omonima, ovvero quella dei Roero che a partire dal periodo medioevale e per vari secoli ha dominato su questo territorio.

Il territorio al pari delle vicine Langhe è anche nota meta turistica in ambito eno-gastronomico e culturale per i tanti castelli e antichi borghi che costellano il suo piccolo territorio.

Il 22 giugno 2014, durante la 38ª sessione del comitato UNESCO a Doha, il Roero è stato ufficialmente incluso, assieme a Langhe e Monferrato, nella lista dei beni del Patrimonio dell’Umanità.

Il Roero è tutto posto sulla sinistra idrografica del fiume Tanaro. Al di là di tale fiume, sulla sua destra idrografica, inizia invece il territorio delle Langhe. Perciò il fiume Tanaro costituisce il confine tra Roero e Langhe, mentre la maggior parte del Roero appartiene al bacino idrografico del Tanaro le cui acque, affacciate verso la pianura carmagnolese, vengono convogliate nel Po dal Meletta e dai suoi affluenti. L’intera area è prevalentemente collinare ed è coltivata principalmente a frutteto e a vigneto. Le Rocche del Roero, sulle quali è stato costruito un castello oppure è sorto un paese, costituiscono una caratteristica peculiare del paesaggio.

Il Roero è un vino DOCG la cui produzione è consentita in 19 comuni sulla riva sinistra del Tanaro, vicino ad Alba, nella provincia di Cuneo.

Il 4 marzo 2014 è stato costituito il “Consorzio di tutela Roero” che ha la funzione di tutelare e valorizzare la DOCG “Roero”. Tale DOCG si articola su due vini:

  • il Roero, un vino rosso a base di uve nebbiolo;
  • il Roero Arneis, un vino bianco a base di uve arneis.

Entrambi sono vitigni autoctoni.

La “Terra dei Vini” consiglia di accompagnare il vino Roero con carni in umido e bollite tipiche della regione Piemonte. Si può accompagnare anche con carni arrosto principalmente rosse. Ottimo con piatti a base di tartufo.

Percorso

Il nostro itinerario si sviluppa lungo la dorsale escursionistica del “Roero Orientale”, il cui sentiero è identificato come “S3” e comprende i seguenti comuni: Govone, Guarene, Castagnito, Castellinaldo, Magliano e Alfieri Priocca. Di questo sentiero noi percorreremo parzialmente un anello di circa 11 km denominato “Sentiero dell’Acino”.

 

  • SENTIERO DELL’ACINO

Guarene Castagnito Castellinaldo Priocca Magliano Alfieri Govone

Caratteristiche percorso integrale: h 5,40min, km 11,00, Dislivello m 600.

Caratteristiche percorso odierno h 4,00’’, km 7,00, Dislivello m. 400,

Difficoltà: T/E (Turistico/Escursionistico).

Percorso che valorizza le campagne coltivate a vigneto e frutteto. Dai vigneti dei crinali panoramici vengono prodotti i grandi vini del territorio: il Roero d.o.c.g e Il Roero Arneis d.o.c.g.

Il Sentiero, costituito a sua volta da due percorsi ad anello collegati tra loro (1 e 2), può essere percorso anche soltanto per metà. Il Sentiero coincide per un lungo tratto con il Sentiero S3.

 

ANELLO 1.

Il Sentiero ha inizio in Via Alessandro Roero a Guarene, all’imbocco della via che porta al castello.

Il paese di Guarene si staglia in posizione panoramica sulla pianura del Tanaro da un lato, e sulle colline coltivate a vigneto e frutteto dall’altro. E’ uno dei paesi che custodisce il maggior numero di edifici storici nel Roero, e il suo intatto centro storico si può visitare con una passeggiata che parte dalla centrale piazza Roma. Numerose sono le Chiese barocche, tra cui la Chiesa della Ss. Annunziata il cui interno colpisce per le opere pittoriche che affrescano interamente le pareti, le vele e la cupola,  e la chiesa dei Santi Pietro e Bartolomeo con all’interno pregevoli tele e pale d’altare, di cui una del 1585 ad opera di Guglielmo Caccia detto il “Moncalvo”. Poi ancora il settecentesco Palazzo Re Rebaudengo, che ospita mostre d’arte ed eventi, e il Castello, imponente e sontuoso simbolo di Guarene progettato dal conte Carlo Giacinto Roero nel 1726.

Dall’incrocio di Via Roero, con il castello di fronte, si imbocca a sinistra Via Garibaldi, strada in discesa tra le case del centro storico, e si svolta in Via S. Stefano: man mano ci si allontana dal paese, camminando in una zona residenziale di più recente costruzione, con un panorama che si apre sulla pianura del fiume Tanaro sottostante. La strada diventa sterrata e inizia a scendere gradatamente, fino a giungere in una zona di erti vigneti e ad un incrocio tra strade sterrate su cui campeggia la chiesetta barocca di S.Stefano del Maso, da cui si gode di una notevole vista a 360°. La dedicazione a S.Stefano, protomartire condannato nel 36 d.C, ci fa intuire un’origine molto antica del toponimo, che appare tuttavia nei documenti a partire dal 1523 in un consegnamento verso la famiglia dei Roero; la cappella compare anche in relazioni di visite pastorali del 1600, ma l’edificio visibile oggi è databile intorno al 1759, anno in cui viene ricostruito l’altare.

Si continua a scendere, raggiungendo la località Biano ed imboccando Via Sotteri, una strada asfaltata di fondovalle che si percorre per circa 4 km: in questo lungo tratto, tra frutteti e colture cerealicole, è possibile notare a destra la dorsale collinare su cui poggia l’abitato di Guarene, con i suoi caratteristici calanchi ricoperti da boschi nella parte superiore e da erti vigneti alla loro base. Oltrepassata borgata Forcellini/Osteria, alla rotatoria tra le case, svolto a destra per salire a località Castelrotto. Giunti alle case di località Castelrotto si incrocia la strada provinciale 50 e si prosegue la salita serpeggiando fra case e complessi residenziali di pregio.

Sempre tra frutteti di pere “madernassa” e pesche, su una panoramica strada di campagna asfaltata, in leggera salita, si raggiungono le case Lora e borgata Bassi. Dopo avere lasciato alle spalle borgata Bassi si svolta a destra su una strada secondaria, che diventa sterrata e si inerpica tra gerbidi e boscaglia più riparata alternati a qualche coltura. Raggiunto il crinale di sommità del versante collinare che guarda alle campagne e ai vigneti di Vezza d’Alba, si incrocia la strada provinciale 171 che sale dai Mombelli, che imbocchiamo e percorriamo per circa 4 km in cresta, fino a chiudere l’anello su Via Divisione Alpina Cuneense e tornando a Guarene.

 

ANELLO 2:

Il Sentiero ha inizio in Via Alessandro Roero a Guarene, all’imbocco della via che porta al castello. Dall’incrocio di Via Roero, con il castello alle spalle, si percorre la strada provinciale 50 in direzione di Castagnito fino a raggiungere il campo sportivo di Guarene. Qui l’itinerario piega a sinistra su una strada di ghiaia in discesa, circondata da campi di grano, su cui si staglia a sinistra in lontananza il castello-residenza che domina la sommità di Guarene. Giunti in prossimità di un laghetto privato di pesca sportiva, nel fresco fondovalle dove nasce il rio Borbore, si svolta a destra e si prosegue in leggera discesa, su una strada di campagna dal fondo di pietrisco irregolare. La strada è qui immersa nella boscaglia incolta e tra campi di nocciole; giunti ad un vecchio lavatoio in disuso si svolta a destra, proseguendo tra i campi di nocciole, e più a fondovalle, tra orti e altri campi coltivati. Giunti alle prime case isolate della frazione Madernassa, si svolta ancora a destra su una lunga discesa panoramica in ghiaia da cui si gode della vista del piccolo borgo storico di Castagnito con le sue chiese. La discesa serpeggia tra frutteti di mele, pere e vigne, e risale gradatamente in direzione di Castagnito. All’altezza di una proprietà privata con maneggio per i cavalli, si svolta a sinistra e siraggiunge località Varnè, all’incrocio con la strada provinciale 50 in direzione di Vezza: la si percorre per pochi metri  e si svolta subito a destra su una strada sterrata in pianura. Poco dopo viene segnalata la possibilità di fare una digressione verso il punto panoramico di San Quirico, un’altura contornata da un boschetto, dove un tempo sorgeva l’antico cimitero di Castagnito e la scomparsa Chiesa di San Quirico e Giulietta. L’area, raggiungibile con una secca salita a zig zag nel bosco, è oggi attrezzata con panchine e punto acqua, e gode di una notevole vista a 360° sui vigneti e sul borgo di Castellinaldo da un lato, sulle campagne di Vezza d’Alba dall’altro.  Tornati sul Sentiero principale, si prosegue per circa 2 km sull’ampia strada bianca contornata da ordinati vigneti, risalendo gradatamente il versante collinare in direzione di Castellinaldo. All’incrocio stradale con la strada provinciale 50 si svolta a destra in salita in direzione di Castagnito: si abbandona l’asfalto  poco dopo, imboccando a sinistra una strada in discesa circondata da ordinati vigneti piacevoli alla vista. Giunti a località Tortorino, già in territorio castagnitese, si costeggia il cimitero, giungendo nuovamente all’ incrocio con la strada provinciale 50: qui si svolta a destra salendo verso Castagnito in Via San Giuseppe e Via Roma, tra le case. Arrivati alla Chiesa di Madonna del Popolo, si imbocca Via Ronchesio, tra villette residenziali di recente costruzione e un piccolo parco giochi per bambini con punto acqua. La strada torna sterrata, e con una brusca svolta a destra in salita, risale nel tratto più panoramico del Sentiero dell’Acino, con la vista che si apre dapprima sulle colline dell’Astigiano, con i borghi di Magliano Alfieri e Govone sullo sfondo, e poi ancora oltre verso le Langhe. Si percorre la cresta della collina, accompagnati per lungo tempo da vigneti a destra e sinistra,  fino al bric di San Licerio, dove la vista si apre nuovamente al Roero centrale sul territorio di Vezza. Il sentiero ridiscende bruscamente e torna al campo sportivo di Guarene, collegandosi al punto di partenza della nostra passeggiata.