PARTENZA ORE 7 P.le Valentino

 

PARTENZA                            Levanto     m.    0

ARRIVO                                  Monterosso        m.    0

QUOTA MASSIMA               m.     330 circa

TEMPO DI PERCORRENZA    4 H (2,5 Punta Mesco-1,5 Monterosso)

DIFFICOLTA’                      E

ABBIGLIAMENTO        TREKKING

 

Descrizione

Un classico itinerario che, lungo le antiche mulattiere costiere, conduce a Monterosso, il nucleo più a nord dei cinque abitati componenti il comprensorio denominato “5 Terre”.

Monterosso, pur essendo circondato da un ampio semicerchio di monti che sembrano proteggerlo dal territorio circostante, è tra i paesi delle 5 Terre quello che storicamente ha subito il minor isolamento e che fin dalla prima metà del novecento ha cominciato ad attirare un certo flusso turistico, elitario ma amante della natura. L’attuale abitato è sostanzialmente diviso in due nuclei di cui quello più antico (estremità più orientale) mantiene indiscutibilmente una fisionomia più caratteristica e seducente.

 

Percorso

L’itinerario che da Levanto conduce prima a Punta Mesco tocca alcuni dei punti più panoramici delle 5 Terre ed è di gran lunga il meno battuto degli altri sentieri litoranei, quindi tanto più apprezzabile da chi non ama camminare in folti squadroni.

Prendiamo come punto di partenza la Stazione ferroviaria. Prima di inerpicarci in direzione di Punta Mesco avremo modo di apprezzare un piccolo gioiello artistico: la Chiesa di S. Andrea, ammirevole esempio di bello stile gotico ligure (sec. XIII), con le tipiche strisce di marmo bianco e serpentino scuro, l’elegante rosone e il sobrio portale sormontato da un delicato affresco.

Dirigendoci verso levante rasenteremo il giardino di villa Agnelli e il Castello Medioevale, e dopo un breve tratto di strada asfaltata, nei pressi del Ristorante ‘Giada del Mesco’ (una targa esposta sul muro di una delle case che incontriamo ricorda gli esperimenti con le trasmissioni di onde corte fatti da Guglielmo Marconi negli anni ’30-31) riprenderemo il sentiero che ci condurrà in circa due ore a Punta Mesco. Il percorso presenta moderati saliscendi qua e là. Siamo immersi nella pineta che si apre su improvvise piazzuole panoramiche con viste spettacolari verso i promontori di Moneglia, Sestri, ecc. Di tanto in tanto case sparse, che testimoniano quanto fosse diversa questa montagna in un passato non tanto lontano, intensamente coltivata e vivacizzata dalla presenza attiva di una piccola comunità di agricoltori sparpagliati su tutto il territorio. Resistono ancora ampie zone coltivate a vigna o ulivo alternate alla profumata macchia mediterranea e al bosco.

Punta Mesco: breve deviazione sul percorso ma tappa obbligata per un momento di sosta nel punto più panoramico e indimenticabile di tutta questa bella escursione. Poche decine di metri ed eccoci sulla punta (quota 314 m.): possiamo godere una vista incomparabile che abbraccia tutta la costa delle 5 Terre e, nelle giornate limpide, anche le isole dell’Arcipelago Toscano e la Corsica. Vi si trovano anche i resti dell’antica chiesa di S. Antonio al Mesco che un tempo comprendeva anche un convento: per la sua posizione straordinariamente privilegiata ai monaci venne affidato nel XVII secolo il compito (retribuito) di segnalare con falò agli abitanti di Monterosso l’eventuale avvicinarsi di navi corsare. Nei pressi della chiesa resistono purtroppo anche i ruderi di una postazione militare che, non essendo (per fortuna) più in uso è però diventata ricettacolo di immondizie varie, che stonano con l’assoluta bellezza di questo luogo.

Rientrando sul percorso originario raggiungeremo in breve tempo l’intersezione con il sentiero 10 che, in discesa alternando gradinate a passaggi un poco scoscesi immersi in una splendida pineta, ci condurrà al porticciolo di Monterosso caratterizzato dalla gigantesca statua del Gigante Nettuno che sostiene una conchiglia. Qui giunti potremo renderci conto dell’immenso sforzo che la comunità ha operato per riportare alla bellezza originaria il paese devastato l’anno scorso da una incredibile calamità naturale.

La ferrovia ci riporterà velocemente a Levanto per il rientro a Novara che avverrà entro le ore 19,30.