Giro ad anello

San Domenico-Alpe Gilardino-Alpe La Balma-Alpe Veglia- Cappella del Groppallo-Ponte Campo-San Domenico

PARTENZA ORE 7 P.le Valentino

 

Partenza: San Domenico           m. 1450

Alpe Gilardino                          m. 1600

Alpe La Balma                         m.1905

Destinazione: Alpe Veglia         m. 1750

Tempo di salita                             h. 3

Tempo totale                                h. 5

Dislivello totale in salita:            m. 555

Difficoltà:                                        E

Equipaggiamento:                  Trekking

Proposta:                            B.Cerovac

 

 Descrizione

(Una perla Lepontina incastonata alla base del massiccio del Monte Leone)

L’Alpe Veglia è una località montana, compresa nel territorio dei comuni di Varzo e di Trasquera. E’ situata alla testata della Val Cairasca, braccio laterale della Val Divedro, in un’ampia conca di origine glaciale a circa 1750 m s.l.m.

È rinomata meta di turismo estivo mentre è praticamente inagibile durante i 6 mesi invernali a causa delle abbondanti precipitazioni nevose.

Tutta la zona è stata istituita parco naturale regionale nel 1978 e successivamente, nel 1995, è entrata a far parte del Parco naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero.

La conca di Veglia è circondata da cime montuose che superano i 3000 metri di quota (che a nord ed a ovest segnano il confine con la Svizzera) ed è dominata ad occidente dalla massiccia mole del Monte Leone (3553 m s.l.m.), la più alta vetta delle Alpi Lepontine. L’unica apertura è a sud-est attraverso la “forra del Groppallo”, una profonda gola scavata dal torrente Cairasca: una bastionata di roccia di circa 400 metri di dislivello separa il Veglia dalla “piana di Nembro” in località Ponte Campo (1320 m s.l.m.), poco lontano da San Domenico di Varzo. Una strada sterrata percorribile solo da fuoristrada è l’unica via di accesso all’alpe.

La conca è stata modellata durante l’ultima glaciazione, qui infatti nel Periodo Würmiano si trovava un grande ghiacciaio di circo che allo scioglimento dei ghiacci ha dato vita ad un grande lago; successivamente, con l’aumento della temperatura, il lago si è prosciugato e il bacino stato colmato dai depositi portati dai corsi d’acqua. Oggi la zona si presenta come una vasta piana ricoperta di pascoli e circondata da boschi di larici.

Nel bacino di Veglia confluiscono le acque di numerose sorgenti che si uniscono a formare il torrente Cairasca. Sono presenti anche tre laghi di diverse dimensioni: Il lago d’Avino, il lago del Bianco ed il lago delle Streghe. La ricchezza d’acqua è data dalle abbondanti precipitazioni (1500 mm di media annua) che per il 60% sono a carattere nevoso, ed il restante sotto forma di pioggia nel periodo estivo.

                   

Percorso

Sentiero F18 San Domenico-Alpe Gilardino–La Balma-Alpe Veglia

Questo percorso si svolge sul versante sinistro idrografico della valle, con sempre in vista lo spettacolare massiccio del Monte Leone (m. 3553).

Il sentiero inizia all’ingresso dell’abitato di San Domenico, inizialmente segue in salita una stradina asfaltata che poi diventa sterrata e segue lo stesso percorso del sentiero F 16. Oltrepassato il ponte sul Rio Croso proseguire sempre sulla strada fino ad un bivio (segnaletica CAI). Il sentiero con un tratto in discesa si inoltra nel fitto bosco di faggi, larici e abeti, attraversa un ruscello e con percorso pianeggiante giunge, in circa quindici minuti e dopo una breve risalita, alle baite dell’Alpe Gilardino a quota 1600 metri. Ora la traccia prosegue dietro le baite e inoltrandosi prima nel rado bosco e poi su terreno aperto si raggiunge l’intaglio del rio che scende dalle Torri di Veglia. Poi tra larici sparsi con varie risalite si arriva all’incrocio con il sentiero che proviene da Ciamporino. Superata la “Purteia” si raggiunge uno spiazzo erboso dove si ha un bel colpo d’occhio sia sull’Alpe Veglia che sulla Val Cairasca. Ora su facile sentiero si perde quota arrivando alle baite dell’Alpe La Balma, oltrepassato un imponente masso erratico si raggiunge una sella erbosa e si scende al sottostante piano di Veglia, al rifugio CAI in loc. Cornu’ e successivamente, seguendo la strada sterrata, si toccano tutte le varie frazioni dell’Alpe Veglia.

Il ritorno segue il percorso della facile gippabile che dalla piana porta alla Cappella del Groppallo per scendere sino a Ponte Campo e risalire successivamente a San Domenico.