PARTENZA da Novara ore 7-P.le Valentino

 

Partenza:                                                       Druogno                                              m.        836

Intermedio                                                    Malesco                                             m.        761

Arrivo escursione                                          RE                                                       m.        710

Arrivo con treno “Vigezzina”                                  Trontano                                            m.        520

Quota max                                                                                                               m.        950

Dislivello escursione:                                                                                              m.        +130/-300 in saliscendi

Tempo complessivo:                                                                                               h.         4,00

Difficoltà:                                                       T

Equipaggiamento:                                        Trekking

 

Itinerario:

Il percorso ha inizio in corrispondenza della piazza del Municipio di Druogno e si snoda longitudinalmente alla valle, da ovest ad est, parallelamente al corso del Torrente Melezzo Orientale che, superato il confine, assume il nome di Maggia e sfocia a Locarno. Avremo modo di attraversare l’abitato pittoresco di Santa Maria Maggiore, la storica Malesco, l’antica Villette, sino a giungere a Re con il suo venerato Santuario Madonna del Sangue.

Percorso variegato, gradevole, senza particolari difficoltà ma ricco di contenuti per storia, cultura e ambiente.

Patria di spazzacamini, pittori e gioiellieri è conosciuta internazionalmente. Sarà da noi percorsa in andata a piedi mentre, per il ritorno a Trontano utilizzeremo la nota ferrovia internazionale delle Centovalli “Vigezzina”. Avremo così modo di apprezzare un itinerario suggestivo per bellezza paesaggistica e per l’ardimento delle opere strutturali. Qui troveremo il bus per il rientro a Novara.

 

Descrizione

Madonna del Sangue

Correva l’anno 1494. Re allora era solo uno dei tanti piccoli villaggi sparsi lungo la vallata. Una piccola chiesetta sorgeva vicino all’abitato e sulla sua facciata, sotto un portichetto, era affrescata una Madonna col Bambino. Quel martedì 29 aprile, sul far della sera un certo Giovanni Zucono, che poi i paesani chiamarono Zuccone, si trovava lì vicino con altre persone, riunitesi per giocare a piodella (gioco che consisteva nel tirare un sasso appiattito, la “piodella”, contro un cilindro di legno su cui ognuno aveva posto una moneta; vinceva chi riusciva a far cadere le monete vicino al proprio sasso).

Quel giorno lo Zuccone era sfortunato e continuava a perdere; stizzito, si girò e tirò la pietra contro la chiesa dedicata a San Maurizio martire, colpendo proprio il ritratto della Vergine. Subito pentitosi dell’atto sacrilego, fuggì via. Il giorno dopo un fedele, toccando l’effige in atto di devozione, si accorse che questa perdeva sangue dalla fronte. Prontamente accorsero il curato del villaggio e tutti i paesani, gridando al miracolo. Il sangue continuava a sgorgare abbondantemente ed emanava un intenso profumo. L’effusione di sangue durò circa venti giorni ed è documentata in due pergamene: una del tempo del miracolo, firmata dal Podestà della valle, Daniele Crespi e da 4 notai. Per giorni venne raccolto in pezze di tela che il parroco ripose in un calice, fino al 18 maggio, quando il prodigio cessò. I devoti accorsero a centinaia da ogni regione; molti ammalati e disgraziati si ritrovarono guariti. Le autorità civili e religiose attestarono il miracolo.

Davanti all’immagine della Madonna del Sangue fu subito costruito un altare. In seguito, dal 1606 al 1628 fu edificata una Chiesa più grande che conglobava l’immagine, la quale, pur rimanendo al suo posto, risultava collocata sull’altare. Ma l’afflusso dei pellegrini provenienti dall’Italia e dalla Svizzera richiese un Santuario più grande. Nel 1894, quattrocentesimo anniversario del miracolo, si decise di realizzare un tempio grandioso.  L’attuale grandiosa basilica, di stile bizantino-rinascimentale, iniziata nel 1922 è stata consacrata il 5 agosto 1958 dal Vescovo di Novara ed è stata insignita da Pio XII del titolo di Basilica Minore. In un tabernacolo sul retro dell’altare sono conservate in un’ampolla di cristallo pezzuole di stoffa intrise del sangue miracoloso. Testimonianza della grande devozione popolare sono le centinaia di ex voto che tappezzano le pareti della Basilica. La festa del miracolo si svolge ogni anno dal 29 aprile al 1 maggio, con un pellegrinaggio a piedi da Domodossola.

Trenino internazionale delle Centovalli “Vigezzina”

Ferrovia alpina per eccellenza, la Vigezzina-Centovalli attraversa in ogni stagione paesaggi suggestivi, che cambiano radicalmente l’esperienza di viaggio anche per chi ha già percorso la medesima tratta in altri momenti. E dunque le visuali estive immerse nella rigogliosa vegetazione di queste valli si tramutano negli scenari mozzafiato del periodo autunnale e negli splendidi colori della stagione più bella: la primavera. Le calde tonalità delle foglie infiammano i boschi, i pascoli dorati illuminano le montagne, il sottobosco si arricchisce di frutti della terra e di profumi che solo la primavera può sprigionare nei territori attraversati dal treno del foliage,

Linea su binari dichiarata dalla RAI come “la ferrovia panoramica più bella d’Italia”.