PARTENZA ORE 7 – P.le Valentino

Partenza: Santa Margherita L. (battello)  m. 0

San Fruttuoso (trekking)  m. 5

Quota max:  Valico del Termine  m. 300  h1

Destinazione: Camogli  m.5  h. 3,30

Tempo totale  h. 4,30

Dislivello totale in saliscendi:  m. 450

Difficoltà:E/EE

Equipaggiamento: Trekking

Proposta:B. Cerovac

Descrizione 

 

Si parte in battello da S.Margherita e, attraversando l’intero golfo del Tigullio, si lambiscono gli abitati di Santa Margherita e Portofino sino a giungere a San Fruttuoso. La navigazione, della durata di circa 30 m., scorre tutta sotto costa e consente di ammirare una delle sponde più pittoresche ed interessanti del ponente ligure. La località di San Fruttuoso si caratterizza per la presenza dell’omonimo complesso abbaziale, incastonato nella stretta baia posta ai piedi del ripido versante meridionale del promontorio di Portofino. Da qui avrà inizio l’escursione che si svilupperà in un’area di grande pregio ambientale e paesaggistico. La prima tratta, in salita sino al Valico del Termine (m. 300), percorre le pareti verticali del monte Capanna, con uno spettacolare sentiero a picco sul mare, in parte attrezzato, dove si aprono panoramiche mozzafiato. L’uso delle catene (a volte superfluo) facilita il passaggio, soprattutto in un breve tratto in cui la roccia presenta pochi punti di appoggio per il piede. Dal Valico il percorso si snoda scendendo ai m. 200 del P.sso del Bacio e prosegue con tratte in saliscendi modesti sino a superare P.ta Chiappa in prossimità della località Batterie m. 246.: magnifico belvedere sul golfo da dove si possono osservare anche i resti dei bunker risalenti alla 2 guerra mondiale. Si prosegue in direzione della località “Mortola” (caratteristico piccolo nucleo di case) con presenza di alcuni saliscendi su scalini di roccia irregolari ma facilmente percorribili. Si giunge a San Rocco (m. 229) ci si dirige direttamente a Camogli, con un percorso perlopiù in discesa e caratterizzato dalla presenza di circa 900 gradini.

(La dedicazione del Monastero al martire cristiano San Fruttuoso e ai suoi diaconi Augurio e Eulogio affonda le radici tra storia e leggenda: il vescovo Fruttuoso subì il martirio a Tarragona, in Spagna, nel 259 d.C. e non si sa esattamente come i resti siano giunti a Capodimonte, dove tuttora riposano. La tradizione vuole che sia stato lo stesso martire Fruttuoso a indicare il luogo in cui trasferire i suoi resti, apparendo in sogno ad alcuni suoi discepoli. Il primo documento noto riguardante il Monastero di San Fruttuoso di Capodimonte è del 984: nel nuovo millennio il complesso, rinato dopo le scorrerie dei Saraceni, era costituito dalla Chiesa, dominata dall’alta Torre Nolare, dal Monastero che la affianca e dal piccolo Chiostro contiguo. Nel 1200 l’Abbazia acquisì un piccolo impero territoriale ed è proprio in questo periodo che la sua storia si intreccia con quella della famiglia Doria: in cambio dei mezzi donati per ampliare il Monastero, la famiglia Doria ottenne il diritto di seppellire i propri morti nella cripta attigua al Chiostro Inferiore. Nel 1300 incominciò il declino dell’Abbazia, minata dal non lontano Monastero della Cervara, ma soprattutto dalle mutate condizioni politiche con l’affermarsi delle autonomie comunali, dalle liti religiose, dalle incursioni turco-barbaresche).