ISCRIZIONI ENTRO MARTEDI’ 28 GIUGNO

Pra Catinat  m. 1650 s.l.m.

Una vacanza che, oltre a portarci a conoscere le montagne di questo parco regionale, situato sulla sinistra orografica della val Chisone, ci farà scoprire l’inventiva ingegneristica militare degli italiani del 1.800 che hanno concepito e realizzato la più grande fortezza alpina d’Europa ed i dipinti murali di Usseaux, paese inserito tra i borghi più belli d’italia.

Sabato 30/07 Forte di Fenestrelle

Partenza in Pullman alle ore 6,00 da Piazzale del Valentino. Arrivo al forte alle 9,00, trasferimento bagagli sul pulmino che li porterà all’albergo. Arrivo in vetta al forte verso le 15,30 in 20 minuti si arriva al Centro Soggiorno Pra Catinat dove alloggiamo

Il forte di Fenestrelle rappresenta un “pezzo” della nostra storia alpina: mirabile opera di ingegneria militare è una delle più grosse fortificazioni al mondo e si snoda per circa 600 mt di dislivello lungo il versante della montagna.

La passeggiata Reale

Ripercorre per intero la meravigliosa e panoramica “Scala reale” con i suoi 4000 gradini collocati sul tetto della famosa scala coperta.

Visita le ridotte Santa Barbara, Porte e Ospedale. Si sale fino a quota 1800 mt.al Forte Valli dove finisce la fortezza.

Nel pomeriggio, si scende, percorrendo la Strada dei Cannoni dentro alla bellissima pineta che costeggia il Forte di Fenestrelle.

La visita sarà guidata da un accompagnatore del forte che ci attenderà sulla piazza d’Armi del Forte e, dopo una breve pausa per usufruire dei servizi e del punto ristoro, farà una breve introduzione ed inizierà la visita.

Trattasi di una visita che, oltre al taglio storico/culturale, presenta un aspetto naturalistico in quanto il forte di Fenestrelle è interamente inserito nel Parco Naturale Regionale “Orsiera-Rocciavrè”.

La storia

Il Forte fu progettato nel 1727 dall’ingegner Ignazio Bertola, su richiesta del re Vittorio Amedeo II. Il progetto aveva del fantastico: una grande muraglia, costellata da più opere fortificatorie, posta a sbarramento della valle del Chisone contro le invasioni straniere.

La sua architettura si sviluppa sul crinale della montagna per una lunghezza di oltre 3 chilometri, con una superficie complessiva di 1.350.000 metri quadrati e un dislivello tra il primo e l’ultimo corpo di fabbrica di circa 600 metri. Osservandolo nel suo insieme ci si trova di fronte ad un’opera fuori da ogni canone, se riferito alle precedenti tecniche di difesa fortificatoria, per le sue gigantesche dimensioni e l’articolazione dei suoi fabbricati.

I lavori di costruzione iniziarono nella primavera del 1728 e si protrassero per oltre un secolo. L’ultimo cantiere chiuse nel 1850. Negli anni di maggiore impegno operativo, il numero degli addetti ai lavori superò le quattromila unità.

La denominazione Forte di Fenestrelle, con cui viene indicata, non è propriamente esatta in quanto non si tratta di un singolo forte, ma di un complesso fortificato composto da otto opere difensive, alcune grandi come il Forte San Carlo, ed altre piccole come la Ridotta Santa Barbara, ma ognuna di esse aveva un ruolo specifico nelle strategie di difesa.

Tutte le strutture sono collegate tra di loro attraverso percorsi sia interni sia esterni, ma soprattutto attraverso la nota “scala coperta”, un’opera che si distingue per la sua unicità: 4000 scalini, protetti da mura spesse due metri, s’inerpicano sul pendio della montagna, come una lunga galleria che si snoda ininterrottamente per più di due chilometri.

Il forte fu sempre un presidio militare e mantenne costantemente la sua funzione di sentinella e baluardo difensivo ma, come per tutte le fortezze, svolse anche il delicato compito di prigione di Stato. Le stanze dei suoi palazzi furono spesso adibite a celle di detenzione per personaggi di prestigio, mentre i cameroni delle caserme ospitarono i cosiddetti detenuti comuni: persone condannate per reati vari, militari rei di gravi trasgressioni e, da non dimenticare, un migliaio di soldati del conquistato Regno delle due Sicilie che vi rimasero circa un mese prima di essere inseriti nel nascente Esercito Italiano.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale il forte subì un  totale abbandono. La vegetazione iniziò ad invadere e scardinare le mura, tanto che tutto il complesso rischiava di trasformarsi in un rudere, vittima del tempo e dell’incuria umana.

Oggi, grazie all’Associazione Progetto San Carlo, il Forte di Fenestrelle è un complesso monumentale aperto al pubblico da alcuni anni ed è diventato un luogo d’interesse per turisti e studiosi che attraverso le sue mura vogliono assaporare il fascino e i misteri della Storia.

Domenica 31/07 Colle dell’Orsiera mt 2.595

Partenza:                   Centro Soggiorno Pra Catinatmt 1.650 h 9,30

Arrivo:                       Colle dell’Orsiera mt 2.595

                                   Cima sud Orsiera mt 2.878

Dislivello:                   colle mt 945

                                   Cima mt 1,228

Tempo salita:            colle 3,0÷3,5

                                   Cima 4,0

Difficoltà:                   colle E

                                   Cima EE

Note generali

Dal Colle dell’Orsiera splendido colpo d’occhio sull’alta Valle di Susa. Dalla cima dell’Orsiera panorama a 360 gradi dal Rosa al Monviso,

Durante il percorso è possibile avvistare camosci, cervi, caprioli, cinghiali, mufloni, stambecchi, per quanto riguarda gli ungulati; ma anche aquile reali, gheppi, falchi pellegrini e pecchiaioli; oltre a fagiani di monte, pernici e coturnici per chi è più attento; cince, sordoni e codirossi per chi apprezza anche le apparizioni più consuete.

Percorso al colle

Dal Centro soggiorno Pra Catinat si sale al forte Valli e di lì lungo la strada asfaltata il bivio per Puy con una prima fontana sulla sinistra. Si lascia sulla destra la strada sterrata che va verso il rifugio Selleries. Si perviene ad una seconda fontana adiacente alla piana di Pra Catinat. Subito dopo termina l’asfalto. Dopo un centinaio di metri si incrocia il sentiero GTA che sale da Puy. Lo si imbocca sulla destra salendo dolcemente nel bosco. Ormai su terreno aperto, si raggiunge un bivio. Di qui ancora un’ora per arrivare al Colle dell’Orsiera.

La cima sud

Dal colle è possibile salire alla cima sud del monte Orsiera seguendo sulla destra il sentiero che risale un canalino di sfasciumi sino a raggiungere il colletto posto tra le due vette dell’Orsiera. Da qui si sale sulla destra seguendo tracce e ometti che risalgono la parete, composta di grossi blocchi e roccia più solida rispetto alla cima nord. Si affronta qualche facile passaggio in cui si devono usare le mani, e si vince il castello di rocce sommitale.

La cima nord è lì a un passo. Volendo si può raggiungere, ma sarà la meta di domani.

Lunedì 01/08 Lago di Ciardonnet mt 2560

Partenza:                   Centro Soggiorno Pra Catinatmt 1.650 h 9,30

Arrivo:                       Lago di Ciardonnet mt 2.595

                                   Cima nord Orsiera mt 2.878

Dislivello:                  lago mt 910

                                   Cima mt 1,230

Tempo salita:             lago 3,0÷3,5

                                   Cima 4,0

Difficoltà:                      colle E

                                      Cima EE

Percorso al lago

Dal Centro soggiorno Pra Catinat si sale per il bosco percorrendo la scorciatoia che raggiunge la strada sterrata per il rifugio Selleries. Il tratto è ripido, ma fa risparmiare parecchia strada.

Raggiunta la strada la si segue verso destra superando Saretdel Campo 2070 e raggiungendo una piccola conca dove si trovano le Bergerie del Jouglard 2031 m.

Sulla sinistra inizia il sentiero che ci porterà alla Bergeria del Ciardonnet 2365 m

Dalle bergerie, che godono di un’ottima posizione panoramica, si prosegue in forte ascesa lungo una buona traccia che punta verso l’evidente colletto, raggiunto il quale ci si trova poco al di sopra dello splendido ed azzurro Lago del Chardonnet (mt.2560), 45 minuti dalle bergerie. Si tratta del più grande lago della Val Chisone, situato alla base del detritico canalone posto fra le due cime dell’Orsiera.

La cima nord

Tagliando a mezza costa verso destra, si prosegue passando alti rispetto allo specchio d’acqua del lago, dirigendosi verso la base del conoide detritico che conduce al canale ingombro di sfasciumi. Da qui in avanti prestare molta attenzione agli eventuali escursionisti più in alto, i quali potrebbero far partire scariche di pietre. Seguendo il sentiero che si inerpica nel canale, si raggiunge il non lontano Colletto dell’Orsiera, 40 minuti circa dal lago. 


Martedì 02/08 Usseux

Partenza:                   Centro Soggiorno Pra Catinat mt 1.650 h 10,00

Arrivo:                       Usseaux  mt 1.416

Dislivello:                  in salita mt 322; in discesa mt 566

Tempo:                      ore 5,0÷5,5

Difficoltà:                   E

Note:                          Prima di iniziare l’escursione occorre mettere i bagagli sul furgone che ce li porterà    ad Usseaux.Percorso lungo, ma poco faticoso perchè quasi tutto in discesa

Percorso

Dal Centro soggiorno Pra Catinat si sale al forte Valli e di lì lungo la strada asfaltata il bivio per Puy si scende a sinistra seguendo la strada sterrata. Qui si imbocca il sentiero GTA che ci guiderà sino ad Usseaux. Il borgo è quasi abbandonato, ma le case rimaste sono ben tenute.

Da qui si risale a Pequerel (mt 1.616). L’abitato è famoso per il paravalanghe a forma di cuneo che lo protegge.

La vegetazione su questo versante cambia connotazione rispetto a quella classica montana e, grazie alla costante esposizione a sud, forma associazioni più tipiche delle quote inferiori con prevalenza di ericacee.

Il sentiero continua senza grandi variazioni di quota passando sotto le mura della cadente fortificazione di Selle Marie per condurci a montagne d’Usseaux e di qui si scende al paese.

L’abitato di Usseaux

Il comune d’Usseaux è stato recensito come uno dei borghi più belli d’Italia.

Usseaux è il paese del pane e dei murales.

Una quarantina di dipinti murali – il cui tema spazia dalla vita contadina, al mondo della natura, degli animali e delle favole – si snoda lungo le stradine e i vicoli. Da vedere anche il forno della comunità, che in alcune occasioni ancora viene usato per la panificazione, il grande lavatoio, il mulino ad acqua ristrutturato, la chiesa parrocchiale di San Pietro, e soprattutto la struttura compatta dell’abitato, illeggiadrito dai fiori ai balconi e depurato dalle fatiche di un tempo. L’origine della borgata è settecentesca, con diverse costruzioni che hanno mantenuto la struttura originaria.

Il Plaisentif

E’ il formaggio tipico di questi luoghi. Detto “il formaggio delle viole”, ha la caratteristica di essere prodotto con il latte dei primi giorni d’alpeggio, ricco delle essenze dei fiori, e stagionato per almeno ottanta giorni. Questo formaggio, già apprezzato nel Medioevo, è stato riscoperto grazie a un’antica ricetta.