La situazione emergenziale che tutti noi stiamo vivendo ha determinato la sospensione di ogni nostra attività oltre che la chiusura della sede dell’associazione.
I provvedimenti del Presidente del Consiglio dei ministri, dei dicasteri competenti e delle Regioni hanno imposto severe misure restrittive con validità temporale ben definita. L’ultimo DPCM del 26.04.2020 impone formalmente restrizioni sino al 18 maggio p.v. e quindi al momento, in linea di diritto, le date riguardanti il trekking potrebbero non risultare condizionate da alcun provvedimento coercitivo superiore.
Al momento non è pertanto stato possibile, in termini legali, pretendere l’annullamento o la compensazione del viaggio, opzione che può generarsi, come è certamente evidente a tutti, solo in presenza di un provvedimento restrittivo superiore.
Dobbiamo pertanto attendere ancora lo svolgersi della situazione epidemiologica e dei provvedimenti ministeriali conseguenti prima di pretendere una risoluzione rispetto ai costi che al momento abbiamo sostenuto per l’acquisto del volo e per la prenotazione delle altre componenti del viaggio.
Per informazione, si precisa che situazioni analoghe già trascorse, e ricomprese nei periodi restrittivi imposti dai vari DPCM e dai provvedimenti governativi e regionali disposti in precedenza, si sono tutte concluse con la compensazione delle spese sostenute dagli interessati.
Siamo dispiaciuti per la situazione di incertezza venutasi a creare e per l’impossibilità di comunicare personalmente con tutti i partecipanti sull’evolversi della prenotazione ma assicuriamo che, non appena si sarà definita giuridicamente la questione, sarà nostra cura informare tutti e provvedere con gli atti dovuti.
Nelle more della definizione non possiamo che confidare affinché l’Autorità di governo chiarisca quanto prima ciò che dovrà accadere dopo il 18 maggio p.v., ovvero nel periodo interessato dal nostro trekking.