PARTENZA ORE 6-Largo Valentino NOVARA
Soggiorno in Val Pusteria a Riscone di Brunico, Hotel Olympia (3 stelle superiore) dotato di ogni confort e con trattamento di ½ pensione con bevande ai pasti (1/4 vino, acqua in brocca), 3 packed lunch (due panini+uovo sodo+frutta+1/2 acqua).
ll Parco Naturale Tre Cime (Dolomiti Patrimonio dell’Umanità – UNESCO) si estende su una superficie di oltre 11.000 ettari, in cui sono compresi i comuni di San Candido, Sesto e Dobbiaco. Il parco è limitato a nord dalla Val Pusteria, ad est dalla Val di Sesto, a sud dal confine provinciale con Belluno e ad ovest dalla Val di Landro.
Il parco è rinomato in quanto al suo interno si trovano molte famose cime dolomitiche tra cui spiccano le famosissime tre Cime di Lavaredo ed il comprensorio di Plan de Coronas. A partire dalla seconda metà del XIX secolo i pionieri dell’alpinismo hanno scalato queste rocce. Anche oggi alpinisti provenienti da tutto il mondo arrivano appositamente per scalare queste pareti verticali e per mettere in mostra le loro abilità.
Dal 2009 il Parco Naturale Tre Cime fa parte del Patrimonio dell’Umanità-UNESCO e di Natura 2000, il principale organismo dell’Unione Europea dedicato alla conservazione della biodiversità.
L’albergo Olimpia ***S, unico in valle ad assicurarci la disponibilità necessaria ad ospitare un gruppo numeroso e composito come il nostro, è ubicato a ridosso di Brunico a due passi dalla rinomata località di “Pian de Corones” che avremo modo di percorrere l’ultimo giorno della nostra permanenza, arricchendo così il nostro programma di un ulteriore spettacolare itinerario.
PROGRAMMA DI MASSIMA
1° giorno Tre Cime: Altavia al Rifugio Silianer in Austria.
Salita in funivia “Tre Cime”.
Il Rifugio Silianer si trova all’estremità occidentale del Crinale carnico e dell’Alto Trek carnico (Via della Pace). Il rifugio è un importante punto di appoggio per chi percorre alcuni dei più conosciuti tracciati alpini ovvero la Via Nr. 03 (Weitwanderweg Nr.03 Sillian – Karawankenweg – Radkersburg), la Via Lunga Europea 10 (Europäischer Fernwanderweg 10) e la Via Alpina (Europäischer Weitwanderweg Via Alpina). Inoltre è una meta molto frequentata dai visitatori locali di tutta l’alta Val Pusteria.
In sommità è impressionante il panorama sulle Dolomiti, la Val Pusteria e le vette austriache
Dalle vicinanze del rifugio si dipartono vari sentieri ben segnalati che portano tra l’altro sulla Heimkehrerkreuz 2273 m, Helmgipfel 2433 m, Hornischeck 2551 m, Hollbrucker Eck 2573 m ed al cimitero di guerra Hochgränten.
Rientro in albergo per la cena e serata dedicata alla scoperta di Brunico.
2 giorno Tour delle Tre Cime, Val Fiscalina, Rifugio Locatelli, Rifugio Pian di Cengia, Rifugio Zsigmondy Comici, Val Fiscalina.
Giro completo del massiccio delle Tre Cime che offre bellissimi scenari dolomitici. Segue parzialmente la traccia del celebre “Giro dei Tre Rifugi “.
Si parte dal parcheggio in Val Fiscalina (laterale della Val Pusteria) situato presso l’hotel Dolomitenhof (m. 1454). Si raggiunge su strada sterrata la Capanna al Fondovalle (h0,30). Si prosegue sul doppio segnavia CAI 102-103 fino al successivo crocevia dove si prende sulla destra il sentiero CAI 102 (indicazione per il rifugio Locatelli). Ora il sentiero risale con un primo tratto ripido la Val Sassovecchio prospicente le Crode Fiscaline e dopo aver superato un salto roccioso (bella cascata) si raggiunge in una zona pianeggiante (Alpe dei Piani). Poco più avanti, dopo aver costeggiato alcuni laghetti si arriva alla Forcella di Toblin con il rifugio Locatelli (h2,30) affacciato sulle celeberrime Tre Cime di Lavaredo e a sinistra il monte Paterno (m. 2405). Si continua sul sentiero 101 che dopo aver perso quota risale sotto la base del monte Paterno e con breve strappo raggiunge la Forcella Lavaredo, sotto le omonime cime (m,2454, h0,20). Dalla forcella il sentiero scende sulla sinistra fino ad incrociare il sentiero CAI 104, direzione rifugio Pian di Cengia. Si continua scendendo di quota e poi percorrendo un lungo vallone piuttosto pianeggiante. Dopo aver superato un laghetto (bel panorama sui Cadini di Misurina) il sentiero risale per tornanti su un ghiaione fino a raggiungere la forcella Pian di Cengia dove si trova un suggestivo punto panoramico con vista a 360°, in particolare sulla Croda dei Tòni .
Poco distante si trova il rifugio Pian di Cengia (m. 2528, il punto più alto dell’escursione, h1,45).
La zona è segnata da trincee e manufatti risalenti alla grande guerra. Continuando sul sentiero 101 si supera il Passo Fiscalino, ora, per avvallamenti ghiaiosi e tra splendidi scenari dolomitici, si scende verso il rifugio Z. Comici (1h). Da lì, per agevole mulattiera militare, si scende verso la val Fiscalina sotto le strapiombanti pareti di Cima Una fino al ricongiungimento con il sentiero di andata, poco prima della Capanna al Fondovalle (h1,30).
Il rifugio Zsigmondy-Comici (tedesco Zsigmondy-Comici-Hütte) è un rifugio alpino dolomitico situato nelle Dolomiti di Sesto, nel territorio comunale di Sesto, in provincia di Bolzano, a 2.224 metri di altitudine, nel parco naturale Dolomiti di Sesto. Al tempo del fascismo il rifugio prese il nome di rifugio Benito Mussolini.
Rifugio Antonio Locatelli-Il proprietario dell’hotel Post di Sesto Karl Stemberger propose nel 1881 di costruire un rifugio per la sezione Alta Pusteria del Deutscher und Österreichischer Alpenverein, il club alpino austro-tedesco, presso la forcella di Toblin. Dopo un sopralluogo dell’intera sezione, tutti i partecipanti rimasero entusiasti del panorama unico che si gode sulle Tre Cime di Lavaredo, sul monte Paterno e le montagne circostanti, e decisero di costruire il rifugio sulla forcella.
Karl Stemberger assunse la direzione dei lavori, mentre il progetto fu realizzato dal presidente della sezione l’ingegner Rienzner di Dobbiaco. I lavori iniziarono nella primavera del 1882. In due mesi si procurò il materiale e si eresse un semplice edificio ad un piano di 4×8 m di pietra tagliata con il tetto ad una falda. Il piccolo rifugio comprendeva al piano terra una sala attrezzata, una cucina in muratura, due tavoli, panche ed alcune sedie. Accanto ad essa vi era una porta che conduceva ad una seconda stanza che fungeva da giaciglio per i pastori. Sul lato est, vi era una scala esterna che portava al sottotetto, che conteneva fino a dieci giacigli.
Il piccolo rifugio doveva essere aperto per l’autunno ma il tempo non fu sempre favorevole. Infatti proprio nel 1882, si ricorda in tutta l’Alta Pusteria un’alluvione nel mese di settembre. L’inaugurazione slittò quindi al 1883. Per la sua realizzazione si spesero 1.250 fiorini, di cui 900 provennero dalla cassa centrale ed il resto fu pagato invece dalla sezione.
Il rifugio fu distrutto durante la prima guerra mondiale da una granata italiana.
Nel 1922 venne ricostruito un piccolo rifugio al posto del precedente dalla sezione Alta Pusteria dell’Alpenverein Südtirol. Nel 1923 il rifugio venne espropriato a favore della sezione del CAI di Padova la quale provvide nel 1935 ad un importante restauro ed ampliamento.
Il nuovo rifugio non fu ristrutturato ma costruito ex-novo in una posizione leggermente diversa. Un semplice monumento costruito su uno spigolo del visibile ex-sedime ricorda la precedente struttura e il nome di Sepp Innerkofler.
Presso il rifugio si trovano una piccola cappella e i due piccoli laghi dei Piani.
Il rifugio Pian di Cengia – Büllelejoch Hütte è un rifugio alpino dolomitico situato nel parco naturale Tre Cime, in territorio di Sesto, nella provincia autonoma di Bolzano, a 2528 m. s.l.m., quasi al confine con la provincia di Belluno.Rientro in albergo per la cena e serata dedicata alla visita di Dobbiaco.
3° giorno Escursione al Rifugio Tre Scarperi.
La Val Campo di Dentro appartiene al Parco Naturale Tre Cime.
La piacevole escursione inizia dal parcheggio gratuito all’ingresso della Val Campo di Dentro che si estende tra San Candido e Sesto. Il sentiero fino al Rifugio Tre Scarperi, situato a 1.626 m, si sviluppa costantemente con una leggera pendenza. L’escursione è divertente e la meta, il Rifugio Tre Scarperi, è presto raggiunta.
La storia del Rifugio Tre Scarperi risale a molto tempo fa, già più di un secolo, poiché venne costruito prima della 1° Guerra Mondiale da Johann Kerschbaumer e Gottfried Eisendle come una semplice capanna di legno. 10 anni dopo il suo completamento, venne distrutto da un incendio. Fu ricostruito ma cambiò spesso proprietario e andò lentamente in rovina. Solamente nel 1975 il Club Alpino Sudtirolese inaugurò qui l’odierno Rifugio Tre Scarperi che grazie alla sua grande terrazza solarium è diventato un popolare ristoro. Il Rifugio Tre Scarperi è anche un punto di partenza per lunghe escursioni di più giorni perché qui si può pernottare comodamente sia nelle camere accoglienti che nel dormitorio.
La strada nella Val Campo di Dentro è bloccata alle auto nei mesi estivi, ma è possibile arrivare con l’autobus pubblico fino al punto di partenza, vale a dire fino all’ingresso della Val Campo di Dentro, e poi proseguire con un bus navetta a pagamento fino al parcheggio Antoniusstein, che si trova a circa 2 km sotto il Rifugio Tre Scarperi.
Per non tornare per la stessa strada, al bivio è possibile prendere il sentiero N.12A che passa davanti alla vetta del Monte Casella di Fuori e del Monte Casella di Dentro e che conduce a Sesto. Si passa di nuovo quindi sul sentiero 105A, che conduce al parcheggio sulla via Campo di Dentro.
4° giorno Escursione Rifugio Plan de Coronas.
Salita in funivia al Rifugio di Plan de Coronas e rientro lungo la spettacolare mulattiera alpina.
(Note relative al Rifugio Plan de Coronas, come proposte dalla Sezione CAI di Brunico proprietaria del rifugio stesso.)
Correva l’anno 189, quando a 2231 metri sul versante brunicense del Plan de Corones veniva costruito da parte della sezione di Brunico del Deutscher- und Österreichischer Alpenverein un rifugio, destinato ad essere per cinquant’anni l’unica costruzione sulla montagna di Brunico, l’unico punto di appoggio al termine della lunga salita da Riscone o di quella più corta da Passo Furcia.
In un verbale del 22 gennaio 1893 (riportato assieme a tanti appunti storici sul rifugio nella pubblicazione edita nel 1970 dall’AVS di Brunico per i cento anni di fondazione) si legge infatti che la frazione di Riscone cede all’associazione alpinistica brunicense il terreno di 250 cataste al prezzo di 10 Gulden con l’impegno di mantenere in efficienza un sentiero di collegamento con la frazione e con la possibilità, tra l’altro, di utilizzare i sassi per la costruzione prendendoli dal terreno frazionale. Il contratto per l’acquisto del terreno viene stipulato il 7 novembre 1893 dall’allora presidente Matthias Platter. Cominciano così i problemi e la fruttuosa ricerca presso la sede centrale DuÖAV di Berlino del denaro per la costruzione che inizia nell’estate 1894 per terminare nell’anno successivo. Il rifugio viene gestito dal 15 giugno al 15 ottobre ed è raggiungibile per vari sentieri da Riscone, da Valdaora per i Bagni di Forcella, da Sorafurcia e da Marebbe. Il presidente Platter continua a chiedere denaro, non sempre con successo, per adeguare il rifugio alle esigenze e per poter costruire un posto di osservazione sulle montagne Aurine e profonde notevoli sforzi per il rifugio tanto che alla sua morte nel 1912, esso viene intitolato “Major Platter-Haus”.
Nel primo dopoguerra anche la montagna è interessata dalla politica con la requisizione da parte dello Stato italiano nel 1921, dei rifugi alpini costruiti dalle associazioni alpinistiche austriache e germaniche infatti si provvede subito a trasferire alla sezione di Brunico il rifugio Plan de Corones con registrazione del 11 novembre 1924 nel Libro Fondiario (in base all’atto di cessione del 7 marzo 1924 viene intavolato il diritto di proprietà al nome di Club Alpino Italiano, sezione di Brunico). Se si considera che la costituzione della sezione di Brunico è stata ratificata dal Comitato Centrale del Club Alpino Italiano nella seduta del 2 dicembre 1923 ma con effetto a partire dall’anno 1924, l’intavolazione del rifugio può essere considerata il primo atto ufficiale in cui si cita il CAI di Brunico. Poco o nulla si sa della sezione, e quindi anche del rifugio, nel periodo compreso tra le due guerre; si sa che la gestione negli anni del primo dopoguerra era nelle mani del sig. Webhofer o Grossrubatscher, mentre dal 1930 al 1939 in
quelle della famiglia Moser di Brunico.
Nel secondo dopoguerra si inizia a costruire qualche pista e a metà degli anni Cinquanta la funivia Riscone-Plan de Corones mette in collegamento diretto la città al rifugio del CAI non più solo sulla montagna. Nel corso degli anni il Kronplatz si sviluppa sempre di più fino a diventare, molto più avanti, uno dei comprensori sciistici più conosciuti di tutto l’arco alpino. Tutto ciò non può che accrescere il valore della struttura, che nel volgere di pochi anni da rifugio diventa praticamente un albergo. A partire dal 1962 il direttivo della sezione si trova a dover discutere e poi realizzare dei lavori di miglioria al rifugio, gestito intanto dalla guida alpina Sepp Ellemunt, reperendo i fondi grazie ai contributi ottenuti dalle sezioni di mezza Italia “Giravo tutti i convegni e partecipavo alle assemblee del CAI nazionale – ricorda l’allora presidente Bruno Melchiori, nel numero di dicembre 1999 di InfoCai – per elemosinare qualche soldo” e grazie ad un mutuo, per il quale alcuni consiglieri garantiscono personalmente. L’importo delle spese, preventivato a 17 milioni di lire, risulta alla fine ammontare a circa 36 milioni. Vengono però risanati i servizi igienici, i bagni e le stanze, dotate anche di acqua corrente e viene costruita la sala da pranzo con la sovrastante terrazza. Il rifugio da allora sino ad oggi ha assicurato a migliaia di escursionisti una splendida base per itinerari alpinistici ed escursionistici di straordinaria bellezza.
Pranzo al sacco, rientro a piedi a Riscone e partenza per Novara alle ore 15,00.
Rientro previsto a Novara per le ore 20 circa.
La quota comprende :
– Autobus gran turismo A/R
– Trattamento di mezza pensione presso Hotel***S con bevande ai pasti (¼ di vino e ½ acqua );
– 3 Pranzi al sacco ( due panini imbottiti, un frutto, 1 uovo sodo, una bottiglietta d’acqua ) ;
– Trasferimenti in pullman per i luoghi di partenza delle escursioni e per la visita dei siti proposti;
– Impianti a fune necessari a raggiungere i punti di partenza.
La quota non comprende :
– Tutto quanto non specificato alla voce “la quota comprende”;
Il programma potrà subire modifiche a causa di condizioni metereologiche avverse o per motivi di forza maggiore e organizzativi.
NB:
I programmi proposti, di natura escursionistica, prevedono anche itinerari e alternative conformi a percorsi adatti ad un escursionismo moderato e finalizzato alla semplice esplorazione e visita del territorio della Val Pusteria.