SABATO 24 DICEMBRE 2016 Ore 22,30

Via Dominioni n. 4 a Novara

Santa Messa di Natale

Celebrata da Don Mario Perotti

Presbitero diocesano

La Sezione di Novara invita tutti i Soci  a partecipare alla celebrazione della Santa Messa di Natale nella

CHIESA dell’antico Seminario Vescovile “MARIA VERGINE IMMACOLATA”

 (Come da tradizione, al termine è previsto un piccolo rinfresco)

 

Cenni storici

La Chiesa della Madonna Immacolata annessa al quadriportico che fu per secoli sede del Seminario Diocesano di Novara, venne edificata per espressa decisione di San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano.

Risale infatti alla metà del 16° secolo, periodo nel quale la Diocesi novarese era guidata dal  Venerabile Giovanni Francesco (Carlo) Bascapè.

Di forma rettangolare con presbiterio frontale, fu sottoposta ad una radicale ristrutturazione nel corso del 19° secolo.

Dismessa ed abbandonata, a seguito della edificazione del nuovo Seminario diocesano risalente ai primi anni 50 dello scorso secolo, subì un profondo degrado durato circa mezzo secolo. Venne spogliata degli arredi, delle opere artistiche e di ogni oggetto riferito al cult0.

Non venne però mai sconsacrata.

Dal 2001, grazie alla determinata volontà di una confraternita cittadina, venne avviato un percorso di recupero e riqualificazione che ha consentito un primo ripristino delle strutture primarie e la conseguente ripresa delle celebrazioni liturgiche.

Il 25 di ogni mese, seppure ufficialmente ancora chiusa al culto pubblico, viene infatti celebrata la Santa Eucarestia dal Canonico Don Maurizio Gagliardini.

Chiesa novarese di straordinaria importanza anche se pressoché sconosciuta, vide l’ordinazione nel corso dei secoli e sino agli anni 50 del ‘900, di tutti i sacerdoti diocesani. Tanto che tra i discepoli più importanti si annoverano San Giuseppe Maria Gambaro (O.F.M.) ed il Venerabile don Silvio Gallotti.

San Carlo Borromeo

Arcivescovo di Milano (1566 – 1584)

Nato ad Arona il 2 ottobre 1538, morto a Milano il 3 novembre 1584

Canonizzato il 1 novembre 1610

Il suo corpo è venerato nel Duomo di Milano

Memoria liturgica: 4 novembre

Nato nel 1538 nella Rocca dei Borromeo, sul Lago Maggiore, era il secondo figlio del Conte Giberto e quindi, secondo l’uso delle famiglie nobiliari, fu tonsurato a 12 anni. Studente brillante a Pavia, venne poi chiamato a Roma, dove venne creato cardinale a 22 anni. Fondò a Roma un’Accademia secondo l’uso del tempo, detta delle «Notti Vaticane». Inviato al Concilio di Trento, nel 1563 fu consacrato vescovo e inviato sulla Cattedra di sant’Ambrogio di Milano, una diocesi vastissima che si estendeva su terre lombarde, venete, genovesi e svizzere. Un territorio che il giovane vescovo visitò in ogni angolo, preoccupato della formazione del clero e delle condizioni dei fedeli. Fondò seminari, edificò ospedali e ospizi. Utilizzò le ricchezze di famiglia in favore dei poveri. Impose ordine all’interno delle strutture ecclesiastiche, difendendole dalle ingerenze dei potenti locali. Un’opera per la quale fu obiettivo di un fallito attentanto. Durante la peste del 1576 assistette personalmente i malati. Appoggiò la nascita di istituti e fondazioni e si dedicò con tutte le forze al ministero episcopale guidato dal suo motto: «Humilitas». Morì a 46 anni, consumato dalla malattia il 3 novembre 1584. (Avvenire)

 

Carlo Bascapè

al secolo Giovanni Francesco Bascapè (spesso citato come Bescapè) (Melegnano, 25 ottobre 1550Novara, 6 ottobre 1615), è stato un vescovo cattolico italiano. Fu superiore generale dei Chierici Regolari di San Paolo e poi vescovo di Novara (dall’8 febbraio 1593 alla morte): mutò il suo nome di battesimo in “Carlo” quando si fece barnabita, in omaggio a san Carlo Borromeo di cui fu collaboratore e fedele seguace.

Nacque a Melegnano (Milano) il 25 ottobre 1550 da una nobile famiglia (il cui nome deve farsi risalire al latino A Basilica Petri); dopo gli studi fu membro del Collegio dei giureconsulti. Divenne presto segretario di San Carlo Borromeo e da lui coinvolto nelle faccende più rilevanti della diocesi milanese. Nel 1580, a seguito di contrasti intervenuti con la corona spagnola, Bascapè fu inviato dal Borromeo a Madrid presso Filippo II, riuscendo a ristabilire buone relazioni.

Entrò in seguito nell’ordine dei barnabiti. Fu incaricato dal Borromeo della stesura in latino delle costituzioni della sua congregazione e di quella femminile delle angeliche; vi assunse poi ruoli di crescente rilevanza fino a diventarne superiore generale nel 1586, carica che gli venne successivamente rinnovata per due volte.

L’8 febbraio 1593 papa Clemente VIII lo nominò vescovo di Novara dove rimase 22 anni, sino alla sua morte avvenuta nel 1615. Forse il ruolo svolto presso la diocesi milanese al servizio del Borromeo, il rango nobiliare e la carica di generale dei Barnabiti potevano consentirgli di aspirare a cariche di maggior rilievo. La diocesi di Novara fu dunque un arresto imposto alla sua carriera.

A Novara seppe comunque esercitare un magistero di severo rinnovamento religioso, coerente con la spiritualità post tridentina di san Carlo, alla cui memoria ed alla cui dottrina fu sempre fedele. Istituì la congregazione degli Oblati di San Gaudenzio e fu promotore della canonizzazione di Carlo Borromeo, impegno che vide concludersi positivamente nel 1610.

Dopo la sua morte s’iniziarono processi di beatificazione mai portati a termine; fu proclamato venerabile in riconoscimento dell’eroicità delle virtù al servizio di Dio.

In Novara, nel cortile dell’ospedale, un busto ed una lapide ricordano in questi termini la figura dell’antico vescovo.

NOVARESI /CONTEMPLATE RIVERENTI /CARLO BASCAPÈ /CHE NATO IN MILANO /SORTÌ DA NATURA /A SPLENDERE QUAL ASTRO PURISSIMO /DI SAPIENZA E DI CARITÀ EVANGELICA /ELETTO VESCOVO DI NOVARA OPEROSO INSTANCABILE /CON SANTO ZELO NE COMPIÉ GL’UFFICI /E PRIMO DONÒ DELLA DIOCESI LA STORIA IN PRÒ DEI BISOGNOSI /ALLARGÒ LA BENEFICA MANO IN VITA /ED IN MORTE LEGAVA A QUESTO PIO RICOVERO /LA SOMMA DI DUE MILA DUCATI D’ORO /VENERATO E PIANTO DA TUTTI /NEL MDCXV COL SESSANTESIMOQUINTO ANNO /FU TOLTO AL SUO AMATISSIMO POPOLO /LASCIANDO ESEMPIO DI QUELLE RARE VIRTÙ /CHE FANNO IL PASTORE TERRENO /IMMAGINE DEL CELESTE

San Giuseppe Maria Gambaro O.F.M.

Martire

Nato a Galliate (No) il 7 agosto 1869, morto a Heng-tciou-fu (Cina) il 7 luglio 1900

Beatificato da Papa Pio XII il 24 novembre 1946

Proclamato Santo il 1 ottobre 2000

Le sue ceneri furono disperse

Memoria liturgica: 25 novembre

Venerabile don Silvio Gallotti

Nato a Cannobio il 22 settembre 1881, in una famiglia di origini umili, a 12 anni entra nel seminario ginnasiale di Gozzano, per passare poi in quello di San Giulio, di San Carlo ad Arona, e di Novara per i corsi teologici (1900/1904) raggiungendo il sacerdozio il 29 giugno 1904.

Nel 1926 viene nominato rettore spirituale del seminario di Novara, poi in dicembre celebra la sua ultima santa Messa,  comincia il periodo di sofferenza a letto, prima all’ospedale di Novara, poi a Cannero ospite del parroco amico ed infine aggravatosi all’ospedale di Pallanza dove morì il 2 maggio 1927.